Videosorveglianza

Videosorveglianza
La videosorveglianza è uno dei settori, quello più moderno, del più ampio compartimento della vigilanza elettronica che a sua volta fa riferimento a quello ancora più vasto della vigilanza armata.
L’atto di videosorvegliare consiste nel vigilare – generalmente un luogo o comunque un bene – a distanza, tramite l’utilizzo di telecamere strategicamente posizionate e nell’utilizzo degli “occhi elettronici”, con particolare riferimento allo spazio urbano, alle logiche di controllo e simulazione e, infine, ai rischi di invasione della privacy.
Negli ultimi anni in Italia la videosorveglianza ha avuto una fortissima espansione. Sistemi di videoripresa a circuito chiuso sono stati installati in molte strutture pubbliche e private considerate a rischio, quali banche, uffici postali, ma anche supermercati, musei, stazioni ferroviarie ecc… Inoltre, sempre più spesso, sistemi di videosorveglianza sono utilizzati come strumento di vigilanza dei centri urbani.
La videosorveglianza, pur costituendo un supporto molto efficace per le forze di polizia, ha posto nel tempo diversi problemi sia di tipo giuridico che amministrativo, tanto da rendere necessario un continuo confronto con quella che è la normativa in materia.
Infatti, quando esiste un impianto di videosorveglianza è indispensabile che le immagini riprese siano utili per un’eventuale attività d’indagine, compatibilmente con le disposizioni date dal Garante per la privacy.


La Videosorveglianza ed i fenomeni criminali
I sistemi di videosorveglianza che vengono installati da soggetti pubblici o privati hanno la finalità di contenere i fenomeni criminali, attraverso il meccanismo della repressione. Se avviene una rapina in una zona ove sono presenti telecamere sarà più facile attraverso questo strumento individuarne i responsabili, sia attraverso quello che è il meccanismo della prevenzione situazionale, che sotto la forma della deterrenza.
Esiste un antecedente scientifico di questa idea che è la teoria sociologica delle opportunità criminali, secondo cui il crimine può essere prevenuto laddove si riducano le opportunità a delinquere senza però che si realizzi quello che viene definito il displacement, cioè lo spostamento del fenomeno criminale o verso un’altra zona territoriale o verso un’altra zona criminale, ad esempio si riducono le rapine in banca ma aumentano quelle ai tabaccai.
L’approccio della situational crime prevention propone la modifica degli elementi situazionali, laddove si dice che modificando la disponibilità degli obbiettivi o il livello della sorveglianza si ottiene un impatto significativo sulla riduzione delle opportunità criminali.
Prevenire il crimine oppure reprimerlo attraverso la videosorveglianza comporta però un problema di bilanciamento tra contrapposti interessi, quello della sicurezza pubblica e quello della riservatezza della persona.

Dato personale, dato sensibile, dato giudiziario
Per “dato personale” si intende qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale.
Quindi è “dato personale” il suono, oppure l’immagine proveniente da un sistema di videosorveglianza, anche se queste informazioni non vengono immagazzinate in un archivio elettronico e comunicate a terzi ed anche dove le persone non possano essere identificate direttamente ma soltanto tramite il collegamento con altre fonti conoscitive, quali foto segnaletiche, database, archivi di polizia, identikit e quant’altro.


Si definiscono “dati sensibili”, invece, quei “dati personali” idonei a rilevare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i “dati personali” atti a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.
Esiste un’altra particolare categoria di dati, equiparata ai “dati sensibili”, e sono i “dati giudiziari”, cioè “dati personali” idonei a rivelare provvedimenti in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti, o la qualità di imputato o di indagato ai sensi degli articoli 60 e 61 del codice di procedura penale.

Seguici Su

Contatti

Indirizzo

Via Cesare Maccari, 356

00125 Roma

Numero Verde

800 203 330

Email

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Search