Antitaccheggio e C.D.I. Antitaccheggio

Antitaccheggio e C.D.I. Antitaccheggio


Il taccheggio è il furto di merce che esposta alla pubblica fede è messa in vendita all’interno di esercizi commerciali.
In quegli esercizi in cui il cliente può liberamente scegliere e prelevare i prodotti offerti di suo interesse, il taccheggio si realizza tipicamente evitando di esibirli per il dovuto pagamento alla cassa, uscendo dai locali.
Nei termini di furto, la condotta del taccheggiatore soggiace in molti ordinamenti, fra i quali quello italiano, alla disciplina prevista per sia per il furto semplice che per quello aggravato, che si configura con l’applicazione dell’aggravante della citata esposizione alla pubblica fede.
Dopo l’esperienza quasi ventennale conseguita, posso asserire che gli ammanchi vengono registrati sia nei locali aperti alla clientela da parte di quest’ultima, che nelle aree adibite a magazzino/deposito merci, ad opera di dipendenti “infedeli” dello stes-so esercizio commerciale.
Tale fenomeno è sempre più diffuso, probabilmente anche per la situazione economica italiana attuale e in genere vede protagonisti cittadini stranieri anche se, sempre più spesso, il taccheggio viene consumato anche da cittadini italiani.
L’attività di Sicurezza, Vigilanza e Sorveglianza delle merci esposte, è servizio prettamente dedicato agli Istituti di Vigilanza privata che devono per l’appunto garantire l’Antitaccheggio della mercanzia.
Ritengo personalmente inefficace la presenza della mera GPG (Guardia Particolare Giurata), in quanto deputata alla sola sorveglianza dei prodotti, mentre sarebbe opportuno prevedere anche l’ausilio del CIIE (Collaboratore Incarico Investigativo Elementare) all’interno dei locali, per prevenire il suddetto fenomeno, contrastare l’”infedeltà” del personale, verificare quotidianamente la differenza inventariale, acclarare con riscontri oggettivi gli autori di tali condotte ed effettuare il c.d. pedinamento di eventuale clientela sospetta, per poi comunicare via radio con la GPG, collocata dopo la barriera casse, la presenza e l’arrivo degli eventuali taccheggiatori per effettuare il “fermo” e la contestazione.
L’antitaccheggio è un’attività specificamente volta al contrasto di questo illecito e si fonda operativamente sull’allestimento di accorgimenti e strumenti di controllo di vario genere, compresa la vigilanza umana. Sotto quest’ultimo aspetto, in Italia la materia è regolata dall’art.134 del T.U.L.P.S. e più in particolare dal D.M. n°269/2010, entrato in vigore il 16 Marzo 2011.
La disposizione del T.U.L.P.S. (art. 134) individua gli istituti di vigilanza e di investigazioni private, mentre con il D.M. n°269/2010, vengono disciplinati i requisiti per l’ottenimento delle licenze per gestire un istituto di vigilanza o per esercitare la professione di investigatore privato, nonché la specificazione dei servizi consentiti, tra cui appunto l’antitaccheggio.


L’antitaccheggio, quindi, può essere svolto in via esclusiva da soggetti alle dipendenze di un istituto di vigilanza o di investigazioni private, peraltro, per questi ultimi, dotati di specifica licenza. La nuova normativa definisce in maniera esaustiva l’attività di antitaccheggio.

Per gli istituti di vigilanza si parla di “vigilanza antitaccheggio” (art. 3, comma 2, punto d), indicando il servizio svolto presso negozi, supermercati, ipermercati, grandi magazzini e simili, finalizzato alla prevenzione del reato di danneggiamento, furto, sottrazione ovvero di appropriazione indebita dei beni esposti alla pubblica fede.
Per gli istituti di investigazioni private, si tratta di una licenza specifica, che consente l’espletamento del c.d. “antitaccheggio investigativo”, definito, più tecnicamente (art. 5, comma 1, punto aII. I) come “attività di indagine in ambito commerciale”: si tratta, in particolare, dell’ipotesi di richiesta dal titolare dell’esercizio commerciale volta all’individuazione ed all’accertamento delle cause che determinano, anche a livello contabile, gli ammanchi e le differenze inventariali nel settore commerciale, anche mediante la raccolta di informazioni reperite direttamente presso i locali del committente.

 

Seguici Su

Contatti

Indirizzo

Via Cesare Maccari, 356

00125 Roma

Numero Verde

800 203 330

Email

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Search